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Un branco di lupi difende il territorio nel Parco Nazionale d'Abruzzo

By
Daniela

Nel Parco nazionale d’Abruzzo, un branco di nove lupi è stato avvistato mentre scacciava due o tre esemplari che si erano spinti nel loro territorio. Si tratta di uno scontro raro, ma inevitabile in un momento delicato dell’anno per la vita dei lupi. Pietro Santucci, guida alpina e testimone dell’episodio, ha documentato la scena.

La presenza del branco nel Parco nazionale d’Abruzzo è stata attestata da tempo, e in questo periodo dell’anno si registra un aumento delle tensioni tra gli esemplari. Infatti, siamo nel pieno della stagione degli amori, ma soprattutto molti giovani lupi, alla ricerca di territori da occupare, si spostano attraversando le zone sotto il controllo di altri branchi. Questo può portare a scontri del genere.

Gli esperti spiegano che la dispersione è una fase solitaria della vita di un lupo che può durare da poche settimane fino a mesi o addirittura anni. Durante questo periodo, i lupi attraversano territori sconosciuti per decine o centinaia di km, esponendosi a molti pericoli naturali e antropici. La mortalità è elevatissima in questa fase della vita del lupo.

Ma per i lupi, la difesa del territorio è fondamentale per la sopravvivenza del branco e della specie. Durante la stagione riproduttiva, l’areale risulta più circoscritto, e ciò porta ad una riduzione del numero di prede e ad un aumento della competizione. In queste circostanze, gli intrusi possono essere attaccati in modo violento e, in alcuni rari casi, uccisi.

Nel caso dell’episodio del Parco nazionale d’Abruzzo, i due-tre lupi che si aggiravano nel territorio del branco sono stati respinti. Tuttavia, in altre circostanze, l’esito può essere differente. Non sappiamo quale sia stata la sorte del lupo che è stato scacciato dal branco, ma certamente è uscito molto malconcio. Per noi umani, potrebbe sembrare crudeltà, ma in realtà questi comportamenti sono necessari per regolare la sopravvivenza della specie.

La difesa del territorio è fondamentale per la sopravvivenza del branco e della specie.

Secondo la pagina Canis lupus italicus – Lupo appenninico, il fenomeno degli scontri tra lupi è più comune nei mesi di ottobre e novembre, ma può accadere anche in febbraio e marzo. In ogni caso, si tratta di un momento particolarmente rischioso per il predatore. Tuttavia, questi scontri sono l’espressione della legge della natura, che regola la sopravvivenza degli animali selvatici.

La presenza del lupo appenninico in Italia rappresenta una ricchezza naturalistica, ma al tempo stesso suscita preoccupazione tra gli allevatori e i residenti delle zone rurali, dove i lupi possono attaccare il bestiame. La convivenza tra uomo e lupo non è facile, ma gli esperti cercano di conciliare le esigenze delle due specie.

Ad esempio, il progetto “Life Wolf Alp” ha lo scopo di promuovere la conservazione del lupo appenninico nelle Alpi italiane, attraverso la diffusione di informazioni e la sensibilizzazione delle comunità locali. Il progetto prevede anche l’adozione di misure per la prevenzione degli attacchi ai capi di bestiame, come la presenza di cani da guardiania e la realizzazione di recinzioni elettrificate.

Inoltre, le autorità locali stanno lavorando per istituire corridoi ecologici che consentano ai lupi di spostarsi in sicurezza tra le diverse aree protette del territorio. L’obiettivo è quello di garantire la sopravvivenza della specie senza compromettere l’attività umana.

Il lupo appenninico è una sottospecie di lupo grigio presente in Italia, in particolare nelle zone montane del centro e del sud del Paese. La specie è protetta dalla legge, ma negli ultimi anni si sono registrati episodi di caccia illegale e di avvelenamento.

Per questo motivo, è importante promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione sulla presenza del lupo appenninico, che rappresenta un importante indicatore della biodiversità delle Alpi italiane.