In una corsa contro il tempo e le inondazioni, gli straordinari membri del Soccorso Alpino si sono dedicati con grande impegno a salvare non solo le vite umane, ma anche quelle degli animali. Nonostante una breve pausa della pioggia nel pomeriggio, hanno raggiunto i quartieri più isolati per portare in salvo creature affette dalla furia dell'acqua.
Un esempio toccante di questa straordinaria opera di soccorso si è svolto a Villanova, dove il canale Magni ha nuovamente superato il suo livello critico, trasformando i campi di frumento in vasti specchi d'acqua. Sulla strada provinciale 99, i soccorritori sono giunti portando con sé pappagalli che appartenevano a un allevatore che, pur essendosi messo in salvo, non era riuscito a portare con sé i suoi animali. Un'anziana signora, appena scesa dal gommone di salvataggio, ha espresso la sua gratitudine per il recupero della sua amata gatta Mimì, senza la quale non avrebbe mai abbandonato la sua casa.
Questo episodio rappresenta solo una delle numerose storie di disperazione e speranza che si sono svolte durante questa enorme operazione di soccorso. Oltre a Villanova, altri luoghi hanno visto l'impegno degli eroici volontari e delle forze dell'ordine nel garantire la salvezza degli animali colpiti dalla catastrofe.
A Ravenna, nella zona di Bassette, quattro cani, un gatto e un agnellino sono stati tratti in salvo dalla piena del torrente Magni, che ha sommerso una casa e presumibilmente ucciso gli altri animali da cortile come galline, conigli e pecore. Il IX Reggimento d'assalto paracadutisti di Livorno ha svolto un ruolo fondamentale nel recupero degli animali, usando un gommone per raggiungere l'abitazione sommersa dopo che il proprietario, Gerando, insieme alla figlia Antonella, era riuscito a mettere al sicuro gli animali all'interno della casa.
Le storie di eroismo e di sacrificio umano ed animale si sono moltiplicate nel corso delle operazioni di salvataggio. A Faenza, una famiglia è stata portata in salvo su un gommone insieme al loro cane, ma i genitori sono stati costretti a rimanere indietro per prendersi cura degli animali. Nonostante le offerte di aiuto, molte persone hanno rifiutato di lasciare le proprie abitazioni, le stalle e gli animali, mettendo a rischio la propria sicurezza pur di non abbandonare i loro amici a quattro zampe.
In queste drammatiche circostanze, numerose organizzazioni e associazioni si sono mobilitate per proteggere e soccorrere gli animali colpiti dall'emergenza. L'Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) ha messo in sicurezza e trasferito decine di animali da Ravenna a Rimini, offrendo assistenza anche alle segnalazioni di animali in difficoltà e fornendo alloggio temporaneo e cibo agli animali evacuati.
L'Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA) ha dato il via a una raccolta fondi straordinaria per sostenere i suoi volontari e le guardie zoofile impegnate nelle operazioni di soccorso. Le squadre di OIPA sono state protagoniste di salvataggi commoventi a Senigallia, dove hanno salvato gli animali colpiti da una nuova ondata di maltempo. Il rifugio Cuori Pelosi di Senigallia, purtroppo, ha subito nuovi danni e sarà necessario un intervento di ripristino.
Durante queste emergenze, è fondamentale che i proprietari di animali mettano sempre in sicurezza i propri amici pelosi in caso di allerta meteo. Gli animali vanno spostati tempestivamente dalle zone a rischio e messi al sicuro. L'OIPA ha lanciato un accorato appello affinché la popolazione si mobiliti per fornire assistenza e supporto durante e dopo l'emergenza, collaborando alla creazione di rifugi adeguati per proteggere gli animali dalle inondazioni e garantendo loro un futuro sicuro.
Le operazioni di salvataggio degli animali durante l'emergenza di maltempo hanno toccato corde sensibili e dimostrato il grande valore che gli animali hanno nella vita delle persone. L'impegno dei soccorritori e delle organizzazioni animaliste ha permesso di salvare numerose vite preziose. Tuttavia, è necessario un impegno continuo per creare un ambiente sicuro per gli animali nelle aree colpite dalle calamità naturali, in modo che essi possano essere protetti e curati durante i momenti di crisi.
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