In una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino, un gruppo di escursionisti ha rinvenuto la carcassa di un orso. Si tratta dell'esemplare M62, un maschio di circa 5 anni appartenente alla stessa cucciolata di M57, catturato nel 2020 dopo aver aggredito un carabiniere ad Andalo, e di F43, la femmina morta nel settembre 2022 per una dose sbagliata di anestetico iniettatogli durante le fasi di cattura.
L'orso è stato identificato grazie alle marche auricolari che gli erano state applicate nel novembre 2021, quando fu catturato per la sostituzione del radiocollare. L'animale era uno dei tre orsi considerati "problematici" e finiti nel mirino del presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti. M62 non aveva mai aggredito nessuno, ma nel corso del tempo aveva mostrato degli atteggiamenti troppo confidenti nei confronti dell'uomo, avvicinandosi anche ai centri abitati.
Le ferite sulla carcassa di M62, ritrovato morto sul gruppo del Brenta, sopra il lago di Molveno, sono probabilmente da attribuire all'attacco di un maschio di orso adulto. L'ipotesi è avanzata dal Corpo forestale trentino, intervenuto per la rimozione dell'animale e per i necessari accertamenti dopo la segnalazione di alcuni escursionisti. "Un'ipotesi che potrà trovare conferma nei prossimi giorni dalle analisi dell'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie - fa sapere la Provincia -.
Gli scontri tra plantigradi possono avvenire durante l'intero arco dell'anno. Nella stagione degli amori, che è già iniziata, questo rischio aumenta.
Il comportamento "confidente" di M62 era stato registrato per la prima volta il 1 luglio 2020 a Ville d'Anaunia, quando l'orso si era avvicinato due volte a un fungaiolo che aveva incontrato, per poi coricarsi a riposare a una ventina di metri dallo stesso. Reperti organici recuperati in loco dal Nucleo cinofilo cani da orso, prontamente intervenuto in aiuto dell'uomo, nel frattempo arrampicatosi su una ceppaia, hanno permesso di identificarlo.
Successivamente, l'orso M62 è stato avvistato il 7 settembre 2020 a Folgarida di Dimaro intento ad alimentarsi dai bidoni del rifiuto organico e il 17 ottobre 2020 è stato investito da un'auto lungo la SS 43 a Dres, alla periferia di Cles. Secondo il racconto dell'automobilista, l'animale era sceso rapidamente dalla scarpata sovrastante la strada e ha urtato leggermente la fiancata del veicolo. Un sopralluogo da parte degli operatori del Nucleo cinofilo cani da orso ha permesso di tracciare a lungo il percorso seguito dall'animale dopo l'urto e di campionare peli e un escremento. In base alle evidenze raccolte sul posto, si era escluso che l'animale potesse avere riportato conseguenze importanti dall'incidente. In seguito, lo stesso animale è stato nuovamente campionato geneticamente su due siti di danno (il 20 novembre e il 9 dicembre), confermando quanto ipotizzato in sede di sopralluogo ed è stato osservato direttamente, in almeno due occasioni, da personale forestale impegnato in azioni di dissuasione su di esso; l'orso è risultato essere in perfette condizioni fisiche.
Nella primavera-inizio estate 2021, M62 ha mostrato ancora una volta il suo comportamento confidente nei confronti dell'uomo, entrando nei centri abitati sull'Altopiano della Paganella. Per questo motivo, il 28 giugno 2021, l'orso è stato radiocollarato e sottoposto a costante attenzione, comprendente ripetute azioni di dissuasione quando l'orso si è reso protagonista di comportamenti indesiderati, come l'ingresso in centri abitati.
Nonostante queste misure, l'orso M62 ha continuato ad avvicinarsi troppo all'uomo in altre occasioni. Il 3 ottobre 2021, durante un incontro ravvicinato a sorpresa con una persona incontrata a pochi metri di distanza, M62 è rimasto a pochi passi dalla persona incontrata manifestando una particolare confidenza, anziché allontanarsi come di norma accade. Il 17 novembre 2021, l'orso ha invece seguito la traccia del trascinamento di un cervo abbattuto da quattro cacciatori nel comune di Contà, fino ad arrivare a una distanza minima di 15 metri dalle persone coinvolte.
In base a quanto riferito dalla Provincia di Trento, i risultati delle misure adottate per gestire l'orso M62 erano stati positivi, facendo registrare una drastica riduzione delle visite dell'orso nell'area e degli orsi in generale. Tuttavia, l'associazione Enpa ha criticato la gestione dell'orso da parte delle autorità e ha chiesto l'accesso agli atti relativi alla morte dell'animale. Secondo Enpa, la campagna di odio e vendette scatenata dal presidente della PAT aveva finito per armare la mano dei bracconieri.
L'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha annunciato di voler inviare una richiesta di accesso agli atti alla Provincia autonoma di Trento e all'Istituto zooprofilattico delle Venezie cui è stato consegnato il corpo di M62 per gli esami di rito. L'Oipa vuole conoscere le cause della morte dell'orso giovane e nel pieno della sua vitalità.
In Italia, gli orsi sono una specie protetta e la loro gestione è affidata alle regioni. La popolazione di orsi nel Trentino-Alto Adige è in crescita, ma il loro territorio si sta riducendo a causa dell'espansione delle attività umane. Gli avvistamenti di orsi vicino alle zone abitate sono diventati sempre più frequenti negli ultimi anni, creando una certa preoccupazione tra la popolazione locale.
Inoltre, la presenza degli orsi nel territorio italiano ha suscitato polemiche tra i sostenitori della loro protezione e gli allevatori, che lamentano i danni alle greggi causati dagli attacchi degli orsi. La gestione degli orsi in Italia è quindi un tema molto delicato che richiede un equilibrio tra la conservazione della specie e la tutela delle attività umane.