Istanbul, con la sua popolazione di quasi 15 milioni di abitanti, è una delle città più grandi del mondo. Ma quello che pochi sanno è che ci sono anche quasi 150.000 cani randagi, che vagano per le strade e sono diventati parte integrante della vita della città. A causa del loro alto numero, la città ha adottato una politica "no-kill, no-capture" nei loro confronti e ha creato una task force di 420 impiegati per occuparsi di loro. È da questa realtà che parte il documentario Stray, diretto dalla regista Elizabeth Lo.
Il film segue la vita di tre cani randagi: Zeytin, Nazar e Kartal. L'obiettivo del documentario è quello di mostrare la città attraverso gli occhi dei cani, mettendoli al centro della narrazione e permettendo al pubblico di conoscere meglio la loro vita quotidiana. Zeytin è descritto come un cane indipendente, che si avventura nella città durante la notte; Nazar è forte e protettiva e fa amicizia con gli esseri umani; Kartal è un cucciolo timido che vive alla periferia di un cantiere e trova conforto nelle guardie giurate che si prendono cura di lui.
Per realizzare il film, Elizabeth Lo ha seguito Zeytin per sei mesi, riprendendolo con una macchina fotografica e un stabilizzatore. Inoltre, uno dei tre co-produttori turchi del film registrava il suono in modo bidirezionale per cogliere anche le conversazioni degli umani. Alla fine della giornata, il team posizionava dei collari GPS a Zeytin e Nazar per poterli monitorare e ritrovarli la mattina successiva. La regista afferma che è stato impossibile pianificare o programmare la vita dei cani randagi, e così ha deciso di lasciare che la narrazione del film fosse completamente guidata dai cani.
La Turchia ha una lunga e complessa storia con i cani randagi. Nel 1909, le autorità turche hanno cercato di eliminare i cani randagi, arrivando a uccisioni di massa nelle strade per tutto il secolo scorso. Tuttavia, le proteste sempre più forti e trasversali contro queste uccisioni hanno trasformato la Turchia in uno dei pochi paesi al mondo in cui ora è illegale sopprimere o tenere prigioniero qualsiasi cane randagio. Elizabeth Lo ritiene che ogni cane libero oggi sia un emblema di resistenza e una manifestazione vivente di compassione di fronte all'intolleranza.
Il documentario Stray è stato nominato Miglior documentario internazionale all'Hot Docs Canadian International Film Festival del 2020. Dal 5 marzo 2021, sarà possibile vedere il film su diverse piattaforme video. Questo documentario è un invito a guardare il mondo attraverso gli occhi dei cani randagi e a riflettere sulla loro condizione, sulla loro vita e sulla nostra relazione con loro. È un racconto di resistenza, speranza e comprensione, che offre al pubblico l'opportunità di conoscere meglio questi animali meravigliosi e di vedere il mondo da una prospettiva diversa. La sua narrazione emozionante e coinvolgente ci mostra come la vita dei cani randagi sia piena di sfide, ma anche di momenti di gioia e di amicizia. Il documentario Stray è un'opera che parla di compassione e di solidarietà, e ci ricorda che non dobbiamo dimenticare mai il nostro dovere nei confronti degli animali. Speriamo che questo film possa continuare a ispirare molte altre persone e a sensibilizzare la società sulla necessità di prendersi cura dei cani randagi e di tutti gli animali che condividono con noi questo pianeta.