Wildlife in Need, uno zoo di periferia della città di Charlestown (Stati Uniti), si definisce come un' "organizzazione dedicata alla riabilitazione e alla liberazione delle specie locali".Ma la realtà sembra essere un'altra. Un video pubblicato dall'associazione PETA(Per un'Etica nel Trattamento degli Animali) mostra ciò che la struttura chiama "Sessione di gioco per i cuccioli di tigre", e accusaTim Stark, fondatore di Wildlife in Need, di crudeltà sugli animali.
Fonte: PETA
L'organizzazione ha poi formulato una denuncia ufficiale contro lo "zoo", citando la "manipolazione abusiva di un piccolo d'orso di 14 settimane in violazione della normativa sul Benessere degli animali (Animal Welfare Act)".Il video mostra Stark tenere in braccio un giovane orso kodiak di nome Gizzy davanti ad una sala piena di spettatori. L'animale appare manifestamente a disagio nel video, e Jenni James della PETA spiega che secondo esperti di fauna selvatica "si sta urinando addosso per il panico".
Fonte: Youtube/PETA
Non è la prima volta che l'etica del lavoro di Wildlife in Need viene messa in dubbio. Il ministero dell'agricoltura americano conduce un'inchiesta dal 2013, e secondo il loro database, lo zoo è stato controllato 12 volte dall'inizio dell'inchiesta.Un resoconto del settembre 2015 descrive come Stark "provoca costantemente i cuccioli perché 'attacchino', per poter scattare foto più sensazionali". La signora James risponde:
I piccoli di orso, o di tigre, non sono giocattoli né oggetti di intrattenimento. Tutti questi animali dovrebbero essere affidati a struttre veramente affidabili, che li trattino come meritano.
Fonte: Wildlife in Need
Stark nega con forza le accuse, adducendo che lui e l'orsetto hanno una "relazione speciale", e che la sua prima priorità è il benessere degli animali di cui si prende cura. Spiega inoltre che il comportamento del cucciolo d'orso è del tutto normale e che sta solo "facendo i capricci".Gli attivisti della causa animale, tuttavia, non sono soddisfatti dalla sua spiegazione, e la PETAsta facendo campagna per una chiusura immediata dello zoo, insieme alla confisca degli animali sotto la cura di Stark. Nonostante le pressioni, tuttavia, Wildlife in Need è ancora in possesso della licenza per possedere animali esotici.
Fonte: Youtube/PETA
Per aiutare la PETAnelle ricerche su questo caso e nel loro lavoro per proteggere gli animali, potete fare una donazione qui. Potete anche contribuire alla causa boicottando i circhi di strada e le altre strutture che non concedono spazio sufficiente agli animali loro ospiti.Come riporta l’associazione animalista LAV, in Italia la legge che regolamenta la vita dei circhi sul territorio è rimasta invariata dal 1968. Risultato? Si stima che almeno 2000 animali selvaggi continuino ad essere sfruttati nei 100 circhi sparsi sul territorio nazionale.[caption id="attachment_21707" align="alignnone" width="831"]
Un cucciolo di tigre durante la "sessione di gioco" del Wildlife in Need. Fonte: Youtube/Ramie Hutchison[/caption]Tuttavia, stando alle stime della LAV, il 65% della popolazione italiana si è detta contraria a tale pratica. Dato significativo che prova una sempre maggiore presa di coscienza da parte della popolazione e si spera porti a una prossima evoluzione legislativa.Un modo per agire concretamente contro l’abolizione degli animali nei circhi consiste nel boicottare gli spettacoli circensi che ne fanno uso. In aggiunta, potete sostenere la LAV nella sua battaglia “Non daremo un euro. Per un circo senza animali” firmando la petizione.Qui sotto, il video che ha sollevato la polemica:[embed]https://www.youtube.com/watch?v=cJjZnB-8YSY[/embed]
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Noi di Holidog vogliamo migliorare la vita degli animali da compagnia: ti aiutiamo a trovare una famiglia che si prenda cura del tuo cucciolo quando sei in viaggio (prova il servizio di petsitting) e a renderlo felice con una scatola regalo mensile piena di giochi e snack golosi (ottieni una scatola gratis). Grazie per la tua fiducia!
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