
Due pitbull, entrambi maschi adulti, sono stati abbandonati legati a un palo della luce con museruola e collare a strozzo, senza acqua né cibo. La segnalazione è stata fatta da una passante che li ha avvistati in via delle Azzorre, a Ostia, sul litorale romano, nella tarda serata di sabato 29 aprile. Sul posto è giunta una guardia zoofila del Laboratorio verde di Roma Capitale-Fare Ambiente che li ha portati al canile di Muratella. Nessuno dei due cani era provvisto di microchip. Le indagini sono ancora in corso per cercare di risalire al responsabile dell'abbandono.
Questa storia conferma l'esistenza di molti pregiudizi nei confronti dei pitbull, una razza che ancora oggi viene spesso scelta solo come status symbol per poi essere abbandonata. A tal proposito, il comitato scientifico di Kodami, composto dall'istruttore cinofilo Luca Spennacchio e dalla veterinaria esperta in comportamento Elena Garoni, ha spiegato la storia e la personalità di questi cani in un video.
Tuttavia, nonostante gli sforzi per educare le persone sulla vera natura di questi animali, i canili della Penisola sono pieni di terrier di tipo bull, spesso condannati alla solitudine e a una vita in gabbia a causa delle difficoltà a farli adottare. Al canile di Muratella, decine di pitbull riescono a uscire dai box grazie all'impegno e all'investimento di volontari che cercano di offrire loro una vita migliore.
Fortunatamente, la sensibilità verso questi cani e verso gli abbandoni sta aumentando a livello generale e chi si macchia di questo reato viene sempre più spesso scoperto e denunciato. Abbandonare un cane è reato penale punito dall'articolo 727 del Codice Penale con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
In Italia, i pitbull sono stati a lungo considerati una razza pericolosa e in molti Comuni sono stati emanati provvedimenti restrittivi nei loro confronti. Tuttavia, nel 2020, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto di detenzione di cani di tipo pitbull e ha stabilito che i proprietari di questi animali non possono essere perseguiti penalmente solo per il fatto di possederli. La Corte ha inoltre affermato che il divieto di detenzione deve essere motivato da ragioni di ordine pubblico e non può essere basato sulla razza del cane.
In seguito alla sentenza della Corte Costituzionale, molti Comuni hanno modificato le proprie ordinanze e hanno adottato regole più equilibrate per la detenzione dei cani di tipo pitbull. Inoltre, sempre più persone stanno prendendo coscienza del fatto che la pericolosità di un cane non dipende dalla razza, ma dalle condizioni in cui vive e dall'educazione che gli viene data. Inoltre, esistono molti pitbull che sono animali affettuosi e socievoli, che vivono in famiglia e che sono considerati parte integrante della stessa.
Tuttavia, il fenomeno degli abbandoni di cani è ancora molto diffuso in Italia e riguarda tutte le razze. Secondo i dati dell'ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), nel 2020 sono stati abbandonati oltre 60.000 cani, un dato preoccupante che dimostra la necessità di una maggiore sensibilizzazione sull'importanza della tutela degli animali.
In questo contesto, Kodami si impegna a promuovere la conoscenza della natura e del comportamento dei cani e a sensibilizzare le persone sulla necessità di adottare comportamenti responsabili nei loro confronti. In particolare, l'associazione organizza corsi di formazione per proprietari di cani e per istruttori cinofili, al fine di diffondere una cultura della prevenzione e del rispetto verso gli animali.
L'abbandono dei cani è un fenomeno che deve essere contrastato con tutti i mezzi a disposizione. I pitbull, come tutte le altre razze, sono animali che meritano rispetto e attenzione, e che possono essere dei compagni fedeli e amorevoli se educati e cresciuti nel modo giusto. La sensibilizzazione e l'informazione sono gli strumenti principali per prevenire gli abbandoni e garantire una vita dignitosa agli animali.