Un uomo di Acerno è stato denunciato dai Carabinieri Forestali per avere tagliato la coda a cuccioli di meno di un mese di vita, trovati anche privi di microchip e iscrizione all’anagrafe canina.
Nella piccola città di Acerno, nel cuore dell'Italia, un oscuro atto di crudeltà ha scosso la comunità. I volontari dell'ENPA di Salerno e la Asl hanno collaborato in un'operazione mirata a combattere il maltrattamento degli animali, mettendo in luce un caso scioccante. In una proprietà locale, due cani adulti erano tenuti prigionieri da catene implacabili, mentre due cuccioli, a malapena venti giorni di vita, portavano i segni di un atroce intervento: la caudotomia, il taglio della coda, una procedura vietata per legge.
L'Italia, con la ratifica della Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia nel 2011, ha stabilito una rigorosa disciplina sugli interventi chirurgici non terapeutici, rendendoli illegali. La caudotomia, così come la conchectomia (il taglio delle orecchie), è stata messa fuori legge. Questi divieti si estendono a tutti gli interventi estetici, inclusi quelli finalizzati a conformare l'animale a determinati standard di razza. Chi si rende colpevole di tali pratiche rischia sanzioni severe, con multe fino a 30.000 euro e una possibile reclusione di 18 mesi, come previsto dall'articolo 544 ter del Codice penale italiano.
Tuttavia, è importante notare che esistono eccezioni in Italia. La Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (Fnovi), sulla base del parere del Consiglio Superiore di Sanità, ha stabilito che solo la caudotomia neonatale preventiva è accettabile. Questa pratica deve essere eseguita esclusivamente da un medico veterinario, nella prima settimana di vita del cucciolo, in sedazione e con anestesia locale. Le eccezioni si applicano principalmente a razze di cani da ferma, riporto e cerca, che possono essere esposte a problemi di salute in età adulta a causa di attività sportive e venatorie svolte in condizioni ambientali particolari, come aree con vegetazione densa, che aumentano il rischio di fratture e lacerazioni difficilmente curabili con trattamenti conservativi.
Tuttavia, nel caso di Acerno, non c'era nulla che suggerisse che il taglio della coda fosse un intervento preventivo. L'uomo coinvolto non è stato in grado di fornire alcuna documentazione che giustificasse tale operazione. Pertanto, è stato denunciato sia per maltrattamento che per la violazione della legge regionale che proibisce l'uso della catena per i cani. Questo perché i due cani adulti erano stati tenuti prigionieri da queste catene inumane, privando gli animali della libertà e della dignità che ogni creatura vivente merita.
La storia di Acerno è un triste richiamo all'importanza della protezione degli animali e dell'applicazione rigorosa delle leggi esistenti per prevenire il maltrattamento. Gli animali domestici, i nostri fedeli compagni, meritano rispetto, amore e cure adeguate. Questo episodio raccapricciante ci ricorda quanto sia urgente promuovere la consapevolezza sulla protezione degli animali e garantire che le leggi vigenti siano rispettate.
Molti possono chiedersi perché qualcuno compia un atto così crudele su creature indifese. La psicologia del maltrattamento degli animali è un campo complesso, ma gli esperti concordano sul fatto che spesso rifletta problemi psicologici e comportamentali più ampi. La società deve affrontare non solo i casi di abuso diretto degli animali, ma anche le radici più profonde di questo problema, offrendo sostegno e trattamento a coloro che ne hanno bisogno.
L'intervento tempestivo dei volontari dell'ENPA e delle autorità locali è stato cruciale per mettere fine a questa situazione di abuso. È un promemoria che ognuno di noi ha un ruolo da svolgere nella protezione degli animali. Se vediamo segni di maltrattamento o sospettiamo di abusi, è nostro dovere segnalarlo alle autorità competenti.
Per fortuna, ci sono molte organizzazioni e individui dedicati alla salvaguardia degli animali in Italia. L'ENPA, ad esempio, è una delle principali organizzazioni a difesa degli animali del paese, impegnata nella prevenzione del maltrattamento, nel soccorso agli animali in difficoltà e nella promozione di adozioni responsabili. Il loro lavoro è fondamentale per garantire una vita migliore agli animali che non possono difendersi da soli.
Inoltre, è essenziale educare il pubblico sull'importanza del rispetto per gli animali. Le scuole, le comunità e i media devono giocare un ruolo attivo nell'insegnare ai giovani e agli adulti i principi di comportamento responsabile verso gli animali. Solo attraverso la comprensione e l'educazione possiamo sperare di porre fine al ciclo di abusi sugli animali.
Infine, dobbiamo continuare a spingere per leggi più rigorose sulla protezione degli animali e per l'applicazione efficace di tali leggi. Non possiamo permettere che chi maltratta gli animali sfugga alle conseguenze delle proprie azioni. Ogni caso di maltrattamento deve essere affrontato con determinazione e giustizia, per proteggere gli animali e per dimostrare che la nostra società condanna fermamente tali comportamenti.