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La Volpacchiotto di Roma: Una Storia di Salvezza

By
Daniela

Fradicia, affamata, sotto choc ma fortunatamente incolume e, soprattutto, viva: nonostante il rischio reale di annegamento, la piccola volpe trovata nelle vecchie piscine della scuola Montessori di viale Adriatico, a Roma, è stata salvata ed è al sicuro nel centro di recupero per animali selvatici della Lipu.

La storia di questa piccola creatura è stata raccontata da Paolo Marchionne, presidente del III Municipio di Roma. Sabato, durante un evento di presentazione dei progetti di riqualificazione della scuola, la presenza di un cucciolo di volpe è stata segnalata all'interno di una delle vasche. Da quel momento, è iniziata una mobilitazione immediata per salvare il cucciolo, che è stato estratto dalla piscina e messo al sicuro in una scatola, per poi essere trasportato al Centro Recupero Fauna Selvatica (CRFS) gestito dalla Lipu in via Aldrovandi, vicino al Bioparco di Roma.

Qui il piccolo cucciolo è stato asciugato, visitato e alimentato, e adesso inizierà un percorso di riabilitazione che speriamo possa culminare con il suo ritorno alla natura non appena avrà le forze e le risorse necessarie. La primavera è un periodo intenso per coloro che si occupano di fauna selvatica, in quanto è il momento in cui nascono decine di nuovi animali, ma anche quello in cui spesso gli esseri umani mettono "lo zampino", prendendo i cuccioli senza considerare se si trovino realmente in pericolo. Questo accade non solo per le volpi (come nel caso di quella di viale Adriatico, dove si è trattato di una situazione di pericolo effettivo, e l'intervento è stato esemplare), ma anche per i caprioli. Quando gli adulti li lasciano in mezzo ai prati, camuffati per proteggerli dai predatori mentre si nutrono, gli esseri umani spesso li toccano o, ancora peggio, li prendono in braccio. Quando le madri ritornano, non riescono più a riconoscere l'odore caratteristico dei cuccioli, che è stato contaminato da quello dell'uomo, e quindi si separano.

La presenza di un cucciolo di volpe è stata segnalata all'interno di una delle vasche.

"Ricoverare un animale selvatico significa vederlo arrivare ferito e spaventato, e doverlo medicare, pulire e nutrire, sapendo che per lui ogni contatto con noi sarà percepito come un'aggressione, nonostante le nostre attenzioni" hanno commentato gli operatori della Lipu. "I nostri pazienti, molto probabilmente, non sapranno mai che li stiamo aiutando e quando finalmente riacquisteranno la libertà, l'unica sensazione che avranno sarà quella di essersi finalmente liberati da un "nemico". Da parte nostra, attribuiamo un significato molto più romantico al rapporto con gli animali. L'intero percorso di cura assume un valore ancora più grande quando il ricovero è il risultato di un atto di bracconaggio. In questi casi, ci sentiamo direttamente responsabili nei confronti degli animali, come specie umana. E quando finalmente possiamo restituire loro la libertà, la sensazione che ci rimarrà sarà quella di aver saldato un debito".

Oltre alla vicenda della volpacchiotto di viale Adriatico, è importante sottolineare che il centro di recupero della Lipu è un luogo di grande impegno e dedizione per la tutela della fauna selvatica. Gli operatori lavorano instancabilmente per curare e proteggere animali in difficoltà, garantendo loro le migliori cure possibili. Spesso i ricoverati arrivano in condizioni critiche, traumatizzati e bisognosi di assistenza medica. In molti casi, i volontari devono affrontare la difficoltà di stabilire un contatto empatico con gli animali, poiché essi percepiscono l'intervento umano come una minaccia.

L'obiettivo finale è sempre quello di riabilitare gli animali e restituirli alla loro vita selvatica, dove possono vivere liberi e in armonia con l'ambiente naturale. Questo richiede un lavoro meticoloso e una grande pazienza, oltre a un'accurata valutazione delle condizioni di salute degli animali. La Lipu si adopera per fornire loro un ambiente adatto e condizioni di vita che permettano loro di recuperare completamente le forze e le abilità necessarie per sopravvivere in natura.

La storia di questa volpacchiotto ci ricorda l'importanza di rispettare e proteggere la fauna selvatica. È nostro dovere educare le persone sul comportamento corretto da adottare in presenza di animali selvatici, evitando di interferire con le loro vite e lasciando che i loro cicli naturali si sviluppino senza interferenze umane. Solo così possiamo garantire un futuro in cui gli animali selvatici possano prosperare e condividere il nostro pianeta con noi.

La Lipu e gli operatori dei centri di recupero animali selvatici svolgono un lavoro essenziale nel campo della conservazione della fauna selvatica, offrendo cure e supporto agli animali in difficoltà e contribuendo alla protezione e al ripristino degli ecosistemi. Il loro impegno e dedizione meritano il nostro sostegno e riconoscimento.

La storia di questa volpacchiotto ha toccato il cuore di molti, evidenziando l'importanza di proteggere la fauna selvatica e di agire responsabilmente in sua presenza. Speriamo che la sua storia continui a ispirare e che possiamo imparare a convivere in armonia con tutte le forme di vita che popolano il nostro pianeta.