
La foca monaca torna a farsi vedere nel Mare Adriatico Meridionale, mostrando il suo dorso che si solleva rapidamente prima di immergersi e facendo capolino dalla superficie per respirare. Un gruppo di pescatori ha avuto l'opportunità di riprenderla in un video in prossimità del Lago di Lesina in Puglia, nella mattinata di lunedì. Questo evento non si verificava da oltre 70 anni, quando la presenza di questa specie era segnalata nelle acque al largo delle Isole Tremiti.
Immediatamente dopo l'avvistamento, il gruppo di pescatori ha contattato il CNR Irbim di Lesina, l'ente responsabile della biologia marina, che è il primo punto di riferimento per segnalazioni e spiaggiamenti di questo tipo nell'area del Gargano.
Lucrezia Cilenti, responsabile del centro di Lesina, ha spiegato: "Aspettavamo questo momento da 20 anni. Spesso si tratta di falsi avvistamenti. Dopo la segnalazione, sono andata sul posto e l'ho vista con i miei occhi: era effettivamente una foca monaca. L'abbiamo seguita a motori spenti per evitare di disturbarla durante la sua attività di pesca. Voglio sottolineare il pieno sostegno e la sensibilità dimostrata dai pescatori. In passato, la foca monaca veniva cacciata perché concorreva con i pescatori per le risorse ittiche. Anche questo ha contribuito alla sua scomparsa da queste zone".
La presenza di questa specie nel Salento era stata segnalata anche nel gennaio 2021. In altre occasioni, è stato avvistato un esemplare nelle acque italiane. Tuttavia, va detto che avvistare una foca non è così facile. Il mare deve essere calmo e la giornata poco assolata. La foca monaca è riconoscibile per la sua sagoma agile e la caratteristica testa con grandi occhi, baffi e la classica pinna da pinnipede, in cui gli arti inferiori sono modificati in natatoie. Altre caratteristiche distintive sono il colore del manto, che permette di distinguere se si tratta di un maschio o di una femmina. Nel caso di una foca monaca maschio, il manto è nero, mentre nella femmina tende al marrone e al grigio. In questo caso si trattava di una femmina adulta.
L'avvistamento in Puglia si aggiunge a un altro avvistamento verificatosi nello stesso giorno tra le acque di Capri e Ischia, confermando che questo straordinario mammifero sta tornando a popolare le nostre acque. Lucrezia Cilenti ha aggiunto: "Anni fa, in collaborazione con il CNR, avevamo pensato di avviare un progetto per il ripopolamento di questa affascinante specie non solo dal punto di vista biologico. Il clima svolge un ruolo importante. Molte specie stanno ricolonizzando il Nord del Mediterraneo. Si spostano probabilmente a causa delle temperature o alla ricerca di risorse ittiche. Lo vediamo anche con altre specie come delfini o megattere".
È importante notare che il rischio per la sopravvivenza della foca monaca è stato riclassificato da "estinta" a "in via di estinzione". Questa riclassificazione rende necessarie nuove misure di protezione per questa specie.
Dopo aver verificato la veridicità dell'avvistamento, il gruppo del CNR Irbim è andato a campionare le acque del sito per eseguire analisi sul DNA ambientale. Questo processo consente di individuare eventuali residui organici, come urina o frammenti di pelle che si trovano nell'acqua. I dati raccolti possono fornire informazioni sul sesso dell'animale, il suo stato di salute e altri dati genetici utili per ricostruire le linee di provenienza. Questi dati saranno valutati in collaborazione con altri gruppi di ricerca, come quelli dell'Università Bicocca e del Gruppo Foca Monaca di Milano.
Lucrezia Cilenti ha concluso dicendo: "Abbiamo effettuato questo primo campionamento per le indagini genetiche. Sarà compito dei gruppi specializzati sulle foche monache determinare se si tratta di una specie stanziale. Anche se il nostro ruolo come CNR si fermerà qui, per noi è una bellissima notizia. Ci occupiamo di altre attività, ma non possiamo negare l'emozione che proviamo per questo straordinario animale".
La riapparizione della foca monaca nel Mare Adriatico Meridionale è un segnale di speranza per la conservazione delle specie marine. È importante continuare gli sforzi per proteggere e preservare questi mammiferi affascinanti, che contribuiscono all'equilibrio dell'ecosistema marino. Gli avvistamenti recenti indicano che la foca monaca sta cercando di ricolonizzare le acque italiane e questo rappresenta un importante passo avanti per la sua sopravvivenza. Speriamo che le misure di tutela e i progetti di conservazione possano continuare a promuovere il benessere di questa specie e garantire la sua presenza nelle nostre acque anche per le generazioni future.