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Kira, il cane scomparso in Puglia, ritrovato dopo 7 anni in Germania

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Andrea

Kira, un cane femmina di razza Amstaff, è finalmente tornata tra le braccia della sua famiglia dopo essere stata sottratta in Puglia sette anni fa e riapparsa misteriosamente in un rifugio tedesco. La vicenda ha dell'incredibile e sembra uscita dalla trama di un film emozionante. Kira era scomparsa nel 2016 a San Pietro Vernotico, una cittadina di 13.000 abitanti in provincia di Brindisi, e poi riapparsa improvvisamente in Polonia nel settembre scorso, prima di essere trovata due mesi fa in un canile di Karlsruhe, in Germania.

Il proprietario del cane, Andrea Corianò, non ha potuto trattenere le lacrime di gioia quando ha potuto riabbracciare la sua Kira, oggi di 12 anni. Anche per la moglie Paola e i loro due figli, il momento del ricongiungimento è stato indimenticabile. Questa riconciliazione è stata resa possibile grazie all'intervento di Arpat Italia Ricerche Microchip esteri o non registrati e all'associazione Eterea-L'albero della vita. Andrea e Paola sono tornati con il pensiero a quella tragica notte del 15 marzo 2016 quando i malintenzionati entrarono nella loro proprietà e portarono via Kira. La famiglia, distrutta dall'accaduto, denunciò l'evento ai carabinieri e all'Asl di Brindisi, dopodiché seguirono giorni, settimane, mesi e anni di vana attesa. Nel frattempo, nonostante il dolore per la perdita del cane, Andrea e Paola decisero di adottare altri animali.

Le speranze di ritrovare Kira erano ormai praticamente svanite, ma cinque mesi fa la situazione cambiò. Kira riapparve lontano da Brindisi, dalla Puglia e dall'Italia, trovata abbandonata per strada e portata in un rifugio polacco. I responsabili del canile scoprirono che Kira aveva un microchip, ma non riuscirono a leggerlo a causa del numero estero e della conseguente impossibilità di accedere al database italiano. A gennaio, Kira fu adottata da un polacco che, poco tempo dopo, si trasferì con lei a Karlsruhe. In seguito, il nuovo proprietario non riuscì più a prendersi cura del cane, così lo affidò a un rifugio nella stessa città tedesca. Questa volta, il microchip di Kira fu letto e decifrato correttamente, permettendo di risalire al vero proprietario.

Il proprietario del cane non ha potuto trattenere le lacrime di gioia quando ha potuto riabbracciare la sua Kira.

La sera del 18 febbraio scorso, Andrea ricevette una chiamata dall'Arpat. Con sorpresa, raccontò di quando Kira fu portata via e della lunga attesa, confermando di essere il legittimo proprietario. Ricevette in seguito una foto recente del cane, che riconobbe immediatamente. "L'avrei distinta tra un milione di cani", ha detto agli amici più stretti, "era la stessa di quando me l'avevano rubata. Mi sembrava impossibile, come nel più bello dei sogni possibili".

Alla fine, dopo un lungo viaggio dalla Germania, una staffetta ha riportato Kira in Puglia alle tre di notte. Il momento del primo incontro è stato carico di emozioni, caratterizzato da iniziale diffidenza e poi dal recupero di quella confidenza con gli odori e le voci familiari che riportavano alla mente tempi lontani. Kira è tornata dalla sua famiglia e dal suo "fratellino umano", che una volta era un bambino ed ora è un adolescente. Ora inizia una nuova storia per Kira e la sua famiglia, con tanto amore da condividere accumulato in questi lunghi e interminabili sette anni di separazione forzata.

La vicenda di Kira mette in luce l'importanza della microchippatura degli animali domestici e della cooperazione internazionale tra i vari enti coinvolti nella tutela degli animali. La tecnologia del microchip, infatti, ha permesso di riunire Kira con la sua famiglia dopo tanti anni e chilometri di distanza. Questo episodio può servire anche da stimolo per incoraggiare gli sforzi congiunti di associazioni, istituzioni e cittadini nella lotta contro il traffico e il furto di animali domestici, problemi purtroppo ancora diffusi in molti Paesi. La storia di Kira è un esempio di come l'amore, la speranza e la determinazione possano superare gli ostacoli e portare a liete conclusioni, anche nei casi più complicati e disperati.