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Insetti e dolore: la necessità di proteggere questi piccoli esseri viventi

By
Daniela

Secondo numerosi studi scientifici, anche gli insetti possono provare sensazione di dolore, o almeno alcune di queste creature. Il dolore è uno stimolo estremamente soggettivo, così come le risposte che questo innesca negli esseri umani e negli altri animali. Tuttavia, sembra che gli insetti vengano sottoposti a tale stimolo. In uno studio condotto sui bombi, è stato dimostrato che questi insetti reagiscono con una risposta al dolore dopo essere stati sottoposti a stimoli potenzialmente dannosi.

Purtroppo, ogni anno i pesticidi uccidono miliardi di insetti selvatici e spesso le cause di morte sono date da paralisi, asfissia o dissoluzione di organi interni che a volte si protrae per diversi giorni. Si tratta quindi di una vera e propria sofferenza di massa, spesso sottovalutata poiché storicamente gli insetti vengono considerati come animali troppo semplici, incapaci di provare emozioni di alcun tipo e con una durata di vita troppo breve.

La maggior parte degli animali ha la percezione delle sensazioni dolorose a livello del cervello; gli insetti invece non godono di questa abilità. Tuttavia, questo non è necessariamente un indicatore del dolore, come lo è per esempio per gli esseri umani. Lo studio condotto sui bombi ne è la prova: per questi insetti sono state messe a disposizione quattro mangiatoie differenti, due riscaldate e due non riscaldate, ognuna delle quali erogava acqua zuccherata. Inizialmente gli insetti evitavano le mangiatoie riscaldate, ma quando queste erogavano acqua più zuccherata, i bombi le prediligevano sfidando addirittura il calore insopportabile.

La valutazione delle prove del dolore per i diversi insetti è stata fatta seguendo un prospetto di otto caratteri fondamentali che valutano se il sistema nervoso di un animale può sopportare il dolore e se il suo comportamento indica dolore. Questo prospetto ha consentito agli scienziati di riconoscere il dolore in altri due gruppi principali di invertebrati: i crostacei e i cefalopodi. Mosche e scarafaggi soddisfano sei di questi criteri; api, vespe e formiche ne soddisfano quattro mentre farfalle, grilli e cavallette, appena tre. I coleotteri invece, che rappresentano il gruppo più grande di insetti, ne soddisfano soltanto due, anche se sono davvero pochi gli studi sui coleotteri in questo contesto.

Questi insetti reagiscono con una risposta al dolore dopo essere stati sottoposti a stimoli potenzialmente dannosi.

Il governo del Regno Unito ha stabilito che qualora ci fossero evidenze scientifiche che l'animale avverta dolore, è necessaria la sua protezione legale. Poiché almeno alcuni tra gli insetti rispettano tale standard, è tempo di proteggere anche loro. Il modo migliore per farlo è includerli nell'Animal Welfare (Sentience) Act 2022 che riconosce legalmente la capacità degli insetti di provare dolore e quindi li tutela da inutili sofferenze. Un altro modo per proteggere gli insetti è quello di promuovere l'agricoltura biologica, eliminando l'utilizzo di pesticidi chimici. In questo modo si ridurrebbe notevolmente il numero di insetti uccisi ogni anno e si ridurrebbe anche l'uso di sostanze chimiche pericolose per l'ambiente e la salute umana.

Tuttavia, la protezione degli insetti non dovrebbe essere solo una questione di leggi e regolamenti. Anche le persone comuni possono fare la loro parte per proteggere questi piccoli esseri viventi. Ad esempio, si può creare un giardino che favorisca l'habitat degli insetti, piantando fiori e piante che forniscono cibo e riparo agli insetti selvatici. Si possono anche utilizzare prodotti naturali per la cura del giardino invece di pesticidi chimici.

Inoltre, è importante sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza degli insetti per l'ecosistema. Gli insetti svolgono un ruolo fondamentale nella riproduzione delle piante, nella polinizzazione e nella decomposizione dei rifiuti organici. Senza gli insetti, l'ecosistema intero sarebbe seriamente compromesso.