
Aggredita, decapitata, fatta a pezzi e gettata in un cassonetto dei rifiuti. Questa la terribile sorte toccata a Ninja, una cagnolina anziana che nel settembre del 2021 è stata barbaramente uccisa proprio da chi avrebbe dovuto amarla e tutelarla. La proprietaria di Ninja, una donna con problemi psichici e di tossicodipendenza, aveva già subito una denuncia per maltrattamenti e per questo motivo le era stato tolto un altro cane con cui viveva. Tuttavia, la donna continuava a detenere Ninja e, purtroppo, l'ha uccisa in modo crudele.
Oggi, presso il Tribunale di Livorno, la donna è stata chiamata a rispondere del reato di uccisione di animale. L'associazione LAV (Lega Anti Vivisezione) è stata presente in aula per depositare la costituzione di parte civile e chiedere che venga fatta giustizia per Ninja. Inoltre, l'associazione ha sottolineato l'importanza di vigiliare affinché l'ordinanza di divieto di detenzione di altri animali sia rispettata.
La costituzione di parte civile presentata da LAV è stata accettata dal giudice e, pertanto, l'associazione potrà seguire da vicino il processo. Inoltre, il giudice ha disposto un'ulteriore perizia psichiatrica sull'imputata per verificare se fosse capace di intendere e di volere al momento dei fatti, se sia in grado di stare in giudizio e se sia socialmente pericolosa. LAV attenderà l'esito della perizia per valutare i prossimi passi da intraprendere.
LAV, attraverso la sua costituzione di parte civile, vuole ribadire l'importanza di tutelare gli animali e di combattere la violenza nei loro confronti. Casi come quello di Ninja mostrano quanto sia cruciale la creazione di una rete di sostegno per le persone che vivono in condizione di fragilità sociale, unico modo efficace per evitare che si verifichino episodi di violenza sui più deboli, come animali, bambini e anziani.
La storia di Ninja non è l'unica. Purtroppo, ogni giorno, in Italia e nel mondo, ci sono animali che subiscono violenze e maltrattamenti da parte di esseri umani. Secondo i dati del Ministero della Salute italiano, nel 2020 sono stati segnalati 29.510 casi di maltrattamenti nei confronti degli animali. La maggior parte delle segnalazioni riguarda cani e gatti, ma non mancano casi di violenze su animali esotici, animali da fattoria e animali selvatici.
Per combattere questo fenomeno, l'Italia ha adottato la legge n. 189 del 2004, che punisce con la reclusione chi maltratta o uccide animali domestici o d'affezione. Tuttavia, come dimostra il caso di Ninja, spesso la legge non basta a proteggere gli animali. È necessario, infatti, promuovere la cultura del rispetto degli animali e sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema.
LAV è una delle associazioni che si occupa di tutelare gli animali in Italia. Fondata nel 1977, l'associazione ha come obiettivo la diffusione della cultura del rispetto degli animali, la promozione di pratiche di vita sostenibili e la lotta contro l'abuso degli animali in ogni forma.
LAV svolge numerose attività per proteggere gli animali, come ad esempio la campagna "Petizione Animali Randagi", che ha come obiettivo la sensibilizzazione sulla questione degli animali abbandonati e la promozione della sterilizzazione. Inoltre, LAV organizza corsi di formazione per i volontari che desiderano impegnarsi a favore degli animali, campagne di informazione e sensibilizzazione, e interviene in casi di maltrattamenti e abusi verso gli animali.
LAV si batte anche per la tutela dei diritti degli animali a livello legislativo. Nel 2020, l'associazione ha sostenuto la proposta di legge "Disposizioni per il contrasto del maltrattamento degli animali", che prevede l'inasprimento delle pene per chi commette reati contro gli animali e la promozione di campagne di informazione sulla tutela degli animali. LAV ha anche sostenuto la campagna "Stop Ospedale della vivisezione", che chiede la chiusura degli ospedali della vivisezione in Italia.
In conclusione, il caso di Ninja ci ricorda l'importanza di tutelare gli animali e di combattere la violenza nei loro confronti. LAV, attraverso la sua costituzione di parte civile, si batte per ottenere giustizia per Ninja e per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema. Tuttavia, è necessario un impegno costante da parte di tutti per promuovere la cultura del rispetto degli animali e combattere la violenza nei loro confronti. Solo così potremo garantire un futuro migliore per gli animali e per tutti noi.