Notizie

Getta il cane del figlio dal 7° piano e aggredisce un poliziotto

By

I poliziotti del commissariato Tor Carbone non si aspettavano di tornare nello stesso appartamento ben due volte lo stesso giorno. E sicuramente non per un atto di tanta crudeltà nei confronti di un animale che non aveva nessuna colpa.Gli agenti infatti erano stati chiamati nella mattinata dai vicini a causa degli schiamazzi provenienti da un appartamento in una palazzina a sud di Roma, non lontana dal PalaLottomatica dell'Eur. Entrando nell'appartamento condiviso da due ultraquarantenni, il figlio adolescente della donna e due Jack Russel, tutto sembrava apparentemente normale, una lite familiare come altre, più accesa del solito.Ma nel pomeriggio, una seconda chiamata. L'uomo, sotto l'effetto di cocaina come si scoprirà in seguito, aveva lanciato uno dei due Jack Russel, Lilly dalla finestra dell'appartamento del settimo piano. Un volo di oltre 20 metri fatale per la piccola cagnolina. Il ragazzo, sceso immediatamente per soccorrere l'animale, dopo un primo tentativo, ha potuto solo constatare la morte del suo Peloso, stringendolo tra le braccia sconvolto.Arrivati sul posto i poliziotti tentavano di consolare il ragazzo, mentre la folla radunatasi di fronte alla palazzina incominciava a mormorare e a chiedersi chi fosse il responsabile di un tale gesto, ma poco dopo fu chiaro a tutti chi fosse stato. Il quarantaquattrenne, seguito dalla compagna, è sceso in cortile, insultando chiunque avesse di fronte ed esclamando "Tutte ‘ste pagliacciate… è solo un cane”.A quell'esclamazione la situazione è precipitata, con l'uomo che si scagliava sui vicini prima, e poi sui poliziotti intervenuti per calmarlo, è stato arrestato insieme alla compagna che tentava di difenderlo.[caption id="attachment_45065" align="alignnone" width="708"]

Foto di tre Jack Russel - Fonte: Il Corriere della Sera[/caption]Le accuse: animalicidio, offesa e lesioni a pubblico ufficiale. L'uomo e la donna, già pregiudicati, passeranno rispettivamente 20 e 14 in carcere in stato di arresto, viste le proteste violente perpetuatesi sulla volante e in commissariato per la finalizzazione dell'arresto.Al processo, c'era l'intenzione di portate le testimonianze di due vicini, ascoltati nei giorni successi all'incidente dalla polizia. Uno di loro ha visto l'uomo proprio mentre, affacciato al balcone, lasciava cadere il cane di sotto, mentre il secondo, è arrivato mentre il giovane ragazzo tentava di rianimare il corpicino ormai senza vita del suo cane.Rinaldo Sidoli, dell'associazione Leidaa, ha dichiarato:

 Quanto accaduto a Roma è un gesto efferato e di una crudeltà inaudita, non solo dal punto di vista penale per l’uccisione di un animale, ma perché rispecchia la pericolosità dell’individuo in questione, anche per l’incolumità dei suoi familiari. Chiediamo con forza al magistrato che seguirà la vicenda di disporre l’allontanamento del responsabile dal nucleo familiare.

Inoltre, l'Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali, è pronto a costituirsi parte civile al processo.L'articolo 544-bis del Codice Penale prevede una pena dai 2 mesi ai 4 anni di reclusione con una pena fino ai 30 000 per chi compie animalicidio. Una pena insufficiente se si pensa alle sanzioni riservate ad altri delitti. Ma questa pena, perseguibile solo con una querela, non è applicabile ai fatti, visto che uno dei testimoni ha ritirato l'accusa una volta giunto in commissariato.A chiudere questa vicenda, arriva sabato scorso da parte del pm d'udienzaRoberta D'Agata la condanna all'uomo a un anno e 8 mesi di reclusione perper resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento. E Lilly rimane, almeno per ora, senza giustizia.

Fonte: Il Corriere della Sera/ Il Sole24ore