La causa animale

Emergenza Canile: Salviamo i Cani di Tufillo!

By
Daniela

Stop Animal Crimes Italia interviene riguardo alla chiusura del canile di Tufillo e chiede di bloccare il trasferimento dei cani che, entro meno di un mese, rischiano di finire nel canile di Roccasicura, nella provincia di Isernia. Gli attivisti per i diritti degli animali definiscono quest'ultimo canile peggiore di quello di Chietino, che in passato era stato oggetto di attenzione per le condizioni in cui vivevano gli animali.

"Un canile come quello di Tufillo sta chiudendo e si troverà costretto a spostare i cani altrove, ma dove? In un altro canile, gestito dalla stessa società appaltante di Tufillo, il cui responsabile è attualmente sotto processo per maltrattamento animale. Quindi, cosa succede in questi casi? Centinaia di attivisti per i diritti degli animali e numerose associazioni si presentano per chiedere l'adozione dei cani. Ma dov'erano tutti questi anni per adottare i cani di Tufillo, lasciati solo a un piccolo numero di volontari?" dichiara il presidente di Stop Animal Crimes Italia, Antonio Colonna, definendo la situazione di Tufillo una "fotocopia" di centinaia di altre situazioni che si sono verificate nel corso degli ultimi vent'anni in tutto il territorio nazionale.

Secondo l'associazione, tutto ciò rappresenta una grave situazione riguardo alla gestione del randagismo e del volontariato associativo.

Secondo l'associazione, tutto ciò rappresenta una grave situazione riguardo alla gestione del randagismo e del volontariato associativo. "Da un lato - afferma Colonna - ci sono gli enti pubblici preposti, come i sindaci e le Asl, che ignorano completamente il principio fondamentale della legge 281/91 sulla prevenzione, tra cui il censimento, il controllo dei microchip e la corretta custodia dei cani domestici, la sterilizzazione, l'applicazione delle sanzioni, il controllo delle strutture illegali, l'educazione e così via. Spesso questi enti pagano in ritardo i privati a cui affidano i canili, che si trovano spesso in luoghi impervi e di difficile accesso, senza una struttura adeguata e che risparmiano denaro sulla nutrizione e l'assistenza veterinaria per i cani ospitati. Abbiamo ricevuto segnalazioni nelle scorse settimane che indicavano condizioni di detenzione degli animali inadeguate, come un cane che si nutriva delle proprie feci e cani presumibilmente privi di certificato di buona salute, oltre ad altre carenze. Questi enti spendono milioni di euro per mantenere i cani nei canili, considerandoli l'unica soluzione al problema. Dall'altro lato, ci sono associazioni che ignorano completamente l'altro principio fondamentale della legge 281/91, ovvero l'adozione. Entrambe le parti sono responsabili secondo la legge per l'attuazione di entrambi questi principi volti a contrastare il randagismo, che sono le migliori in Europa ma spesso ignorate. L'inefficienza delle istituzioni ha spinto le associazioni ad agire in modo indipendente, ignorando le leggi e favorendo sempre più spesso fenomeni di lucro nel volontariato. Il prender cura dei cani per strada e collocarli in strutture abusive, ricevendo denaro su Postepay senza alcun tipo di controllo, rappresenta la deriva più grave che si è creata attorno a questo fenomeno. Questo atteggiamento ignora completamente i canili autorizzati e la gestione dei rifugi, e per paura o per omertà, manca il coraggio di denunciare le irregolarità".

Riguardo al trasferimento dei cani di Tufillo, Stop Animal Crimes Italia ha chiesto ai sindaci dei circa 38 comuni convenzionati con il canile di impedire che gli animali finiscano nella struttura del Molise. "Stiamo parlando di un altro canile dove, fondamentalmente, non si vede nessun volontario né associazione. Al contrario, vogliamo favorire le numerose richieste di adozione che stanno arrivando in gran quantità", afferma l'associazione.

Per assicurarsi che tutti i cani di Tufillo vengano adottati anziché trasferiti, l'associazione chiede ai sindaci di verificare che i cani finiscano effettivamente in adozioni responsabili e non in strutture abusive. Inoltre, invita le associazioni e i volontari a visitare i canili in anticipo, invece di lamentarsi successivamente. "Stop Animal Crimes Italia si rende disponibile a ricevere segnalazioni di abusi e ad intervenire", conclude Colonna.

La situazione del canile di Tufillo e il rischio di trasferimento dei cani in un'altra struttura controversa evidenziano le problematiche persistenti riguardo alla gestione del randagismo in Italia. Mancanze nell'applicazione delle leggi, inefficienze istituzionali e abusi nel volontariato associativo hanno contribuito a creare una situazione complessa e disfunzionale. È fondamentale che i sindaci e le autorità competenti si impegnino a garantire il rispetto dei principi di prevenzione e adozione sanciti dalla legge. Inoltre, è necessario promuovere una maggiore sensibilizzazione e responsabilizzazione nei confronti degli animali randagi, al fine di trovare soluzioni a lungo termine per il benessere degli animali e per porre fine a tali situazioni critiche.