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Droni per lo Studio dei Cetacei

By
Daniela

Le balene, i delfini e gli altri cetacei sono animali complessi da studiare a causa delle loro dimensioni e del fatto che vivono in mare aperto. Monitorare costantemente questi animali è l'unico modo per non perderli, e questo avviene mediante l'utilizzo di tecniche di tracciamento come il GPS, le immagini satellitari e altri metodi simili. Tuttavia, molti di questi metodi richiedono un contatto diretto con gli animali da studiare, il che rappresenta un problema per gli stessi animali.

Recentemente, un team di biologi marini statunitensi e messicani ha sperimentato un nuovo metodo non invasivo per la geolocalizzazione dei cetacei, che prevede l'utilizzo di droni. I risultati del loro primo esperimento sono stati pubblicati su Royal Society Open Science. Il team ha creato un sistema per "taggare" gli animali con piccoli dispositivi GPS che permettono di tracciare gli spostamenti degli esemplari in tempo reale senza il bisogno di avvicinarsi fisicamente ad essi.

Invece di avvicinarsi ai cetacei in prima persona, i ricercatori inviano un drone

Attualmente, il metodo più utilizzato per studiare i cetacei è quello di appiccicare un dispositivo GPS sul loro corpo, il che richiede l'utilizzo di una ventosa attaccata alla barca per avvicinarsi all'animale. Tuttavia, questo processo può essere molto stressante per l'animale, e spesso i risultati dello studio vengono falsati a causa del cambiamento del comportamento degli animali a seguito dell'approccio degli esseri umani.

La soluzione inventata dal team americano è geniale: invece di avvicinarsi ai cetacei in prima persona, i ricercatori inviano un drone. I droni sono equipaggiati con un sistema pneumatico che consente di "sparare" i tag GPS a distanza di sicurezza, e le loro ridotte dimensioni garantiscono che i cetacei non si accorgano nemmeno di avere una ventosa addosso.

Durante la prima uscita in barca, gli scienziati hanno lanciato 29 droni verso altrettante balene, sia balenottere azzurre che comuni, e sono riusciti a far arrivare la ventosa GPS a destinazione in 21 di questi lanci. Questo metodo è promettente perché consente di mantenere la distanza di sicurezza dai cetacei e di risparmiare tempo: il volo medio dei droni dura meno di tre minuti tra andata e ritorno, e le balene non hanno reagito in alcun modo alla presenza degli aggeggi.

Questa innovativa tecnologia permette ai ricercatori di studiare i cetacei in modo non invasivo e di monitorarli continuamente, cosa che è essenziale per comprendere il loro comportamento e le loro abitudini. Ciò potrebbe aiutare a proteggere queste specie in futuro, poiché l'utilizzo di questi droni permette di evitare situazioni stressanti per gli animali e di ridurre al minimo l'effetto dell'uomo sulla loro vita.

Inoltre, questo nuovo metodo potrebbe essere utilizzato anche per altri animali marini oltre ai cetacei, aprendo la strada a ulteriori studie ricerche sull'ecosistema marino. Ad esempio, i droni potrebbero essere utilizzati per monitorare le tartarughe marine e le foche, senza doverle avvicinare troppo da vicino e senza disturbare il loro ambiente naturale.

Tuttavia, nonostante le grandi potenzialità di questa tecnologia, ci sono alcune sfide da affrontare. Ad esempio, il vento e le onde del mare possono rendere difficile il volo del drone, e il sistema pneumatico utilizzato per lanciare il dispositivo GPS deve essere calibrato con precisione per evitare di danneggiare l'animale. Inoltre, il costo elevato di questi droni potrebbe rappresentare un ostacolo per la diffusione di questa tecnologia a livello globale.

Nonostante ciò, gli scienziati sono ottimisti riguardo al futuro di questa tecnologia e continuano a lavorare per migliorare il metodo di geolocalizzazione dei cetacei con l'uso dei droni. Inoltre, si stanno cercando di sviluppare nuove tecnologie che consentano di monitorare gli animali marini in modo sempre più preciso e non invasivo.