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Cani avvelenati ad Avellino: lotta contro le esche mortali

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Daniela

Il dirigente scolastico Pietro Caterini ha lanciato un allarme sulla presenza di bocconcini avvelenati per cani lungo le strade centrali di Avellino. L'episodio è avvenuto durante una passeggiata serale con i suoi due cani, da via Verdi fino a viale Italia, casa di famiglia presso l'ex ospedale civile, dove Caterini abitava da ragazzo. Uno dei suoi cani, il più piccolo, ha mostrato i sintomi dell'avvelenamento e ha dovuto essere portato immediatamente dal veterinario.

Secondo Caterini, il suo caso non è isolato. Ha appreso dal veterinario che, nella sola giornata di ieri, altri tre padroni di cani si sono rivolti a lui per curare i loro animali che presentavano gli stessi sintomi da avvelenamento dopo aver percorso anch'essi viale Italia. Il dirigente scolastico ha denunciato pubblicamente l'accaduto per sensibilizzare i proprietari di animali e prevenire ulteriori episodi.

Non è la prima volta che ad Avellino vengono rinvenute esche avvelenate per animali. Questa pratica disumana costituisce un reato. Caterini ha chiesto alle autorità competenti di indagare e di adottare misure preventive per tutelare la salute degli animali e la sicurezza dei cittadini.

Gli esperti suggeriscono di adottare alcune precauzioni per proteggere i cani da queste trappole mortali.

Gli esperti suggeriscono di adottare alcune precauzioni per proteggere i cani da queste trappole mortali. Innanzitutto, è importante mantenere il cane al guinzaglio durante le passeggiate in luoghi pubblici. Inoltre, è consigliabile insegnare al cane a non raccogliere cibo dal suolo e a non mangiare nulla senza il consenso del proprietario. Infine, in caso di sospetto avvelenamento, è fondamentale portare subito l'animale dal veterinario per ricevere le cure necessarie.

Il presidente della LAV di Avellino, Maria Luisa Mottola, ha condannato fermamente l'uso di esche avvelenate per animali. Secondo Mottola, si tratta di un gesto crudele e inutile che causa sofferenza agli animali e allarmismo tra i proprietari. Ha invitato i cittadini a segnalare alle autorità qualsiasi comportamento sospetto e a denunciare gli autori di questi atti di crudeltà.

L'uso di esche avvelenate per animali è un fenomeno diffuso in Italia, non solo in città ma anche in campagna. Nel 2020, la LAV ha segnalato circa 800 casi di avvelenamento di animali, principalmente cani e gatti. Le vittime di queste trappole mortali sono spesso animali randagi o di proprietà, che vengono uccisi o gravemente feriti senza motivo apparente.

La lotta contro l'uso di esche avvelenate per animali richiede un impegno a livello legislativo, educativo e culturale. È importante che le autorità competenti intensifichino i controlli e le sanzioni contro chi compie questi atti di crudeltà e che i cittadini denuncino ogni forma di maltrattamento degli animali. È altrettanto importante promuovere la cultura del rispetto degli animali e della natura, attraverso iniziative di sensibilizzazione e educazione.

In questo senso, l'istituzione di una cultura del benessere animale, che contempli il rispetto degli animali come esseri senzienti e non come oggetti o merce da sfruttare, è un obiettivo prioritario per il benessere dell'intera società. Una cultura del benessere animale non solo tutela gli animali ma contribuisce anche a migliorare la qualità della vita umana, favorendo l'armonia e il benessere nella società.

In Italia, negli ultimi anni, si sono registrati alcuni progressi in questa direzione. Nel 2016, è stata approvata una legge che punisce il maltrattamento degli animali con la reclusione fino a 3 anni e l'ammenda fino a 30.000 euro. Nel 2018, è stata istituita una commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse alla gestione dei rifiuti e sulle conseguenze ambientali, sulla salute pubblica e sull'economia del ciclo dei rifiuti. La commissione ha affrontato anche il tema del maltrattamento degli animali, in relazione alla gestione dei rifiuti e alla tutela dell'ambiente.

Nel 2020, il governo italiano ha approvato un decreto che prevede la creazione di un'albo nazionale dei custodi degli animali e di un registro degli animali da compagnia. L'albo dei custodi degli animali prevede l'iscrizione obbligatoria per coloro che vogliono prendersi cura di animali da compagnia, al fine di garantire la legalità e la tracciabilità delle adozioni. Il registro degli animali da compagnia prevede l'obbligo di registrazione degli animali e l'identificazione elettronica, al fine di prevenire il randagismo e facilitare la ricerca degli animali smarriti.

Questi provvedimenti rappresentano passi avanti importanti nella tutela degli animali e nella promozione di una cultura del benessere animale. Tuttavia, c'è ancora molto da fare per contrastare il fenomeno delle esche avvelenate e per promuovere il rispetto degli animali come esseri senzienti e non come oggetti o merce da sfruttare. La sensibilizzazione e l'educazione sono strumenti fondamentali per promuovere una cultura del benessere animale, che tuteli gli animali e favorisca l'armonia e il benessere nella società.