La storia commovente del cane partigiano Wolf che ha combattuto per la Resistenza in una brigata sulle montagne del Cuneese e diventato un eroe è un esempio dell'amicizia profonda con la persona che l'ha salvato e amato fino all'ultimo giorno. Wolf era un Pastore tedesco che aveva "disertato" dalle SS per "combattere dalla parte giusta, quella dei buoni". Questa storia viene ricordata il 25 aprile, il giorno dell'Anniversario della Liberazione d'Italia.
Ezio Gallo, il figlio di un partigiano di Roaschia, ha raccontato i ricordi di suo padre sulla guerra di Resistenza Partigiana: "Io ho avuto due fortune: la prima è che mio padre, protagonista di alcuni di questi episodi, ha sempre avuto la voglia ed anche il coraggio di raccontarmeli quando ero solo un ragazzo, la seconda è stata la mia buona memoria....!". La storia di Wolf e Gino, il partigiano che lo ha salvato e adottato, è una storia di amicizia profonda, di un amore quasi sconfinato che i due protagonisti hanno avuto la fortuna di vivere e condividere per molto tempo tra ideali, coraggio e onore.
La scena è ambientata nella frazione o paesino di Chiotti, conosciuta come i Ciot, tra Roaschia e Roccavione. Wolf era a bordo di una camionetta con quattro tedeschi a bordo che si è scontrata con tre partigiani davanti e quattro ai lati. Scoppiò l'inferno con mitragliatrice pesante e mitra. Il cane pastore tedesco era legato ad una paratia della camionetta nemica e non riusciva a muoversi perché la corda gli si era impigliata tra le gambe. Gino lo salvò: "Stai buono lupo. Stai tranquillo, non voglio farti del male, voglio solo liberarti da quelle corde perché questo trabiccolo perde benzina da tutte le parti e credo proprio che tra poco prenderà fuoco, non vorrai mica finire arrosto? Sei troppo bello per fare una simile fine".
Gino lo liberò dalle catene e saltarono giù di corsa dal cassone appena in tempo: il camion fu presto avvolto dalle fiamme. Wolf avrà avuto circa tre anni, pelo chiaro e lucido, muscolatura forte e potente ed un muso intelligente ed espressivo. Gino gli offrì di disertare dal suo esercito e di andare con lui al campo base. Wolf accettò la proposta e diventò parte della sezione partigiana di Roaschia "Giustizia e Libertà". La loro amicizia era incredibile, dove andava uno c'era anche l'altro, mangiavano lo stesso cibo, dormivano insieme, si guardavano continuamente negli occhi come due fidanzatini. Wolf divenne presto un componente importante della brigata partigiana.
Durante la guerra, Wolf partecipò a numerose missioni militari e dimostrò il suo coraggio e il suo valore. Grazie al suo fiuto, il suo istinto ed il coraggio dimostrati, il partigiano Wolf ricevette un riconoscimento ufficiale per il suo contributo alla lotta contro le forze nazi-fasciste. Il suo coraggio e la sua lealtà sono stati riconosciuti con una medaglia al valore militare, simbolo del suo ruolo di combattente e del suo impegno nella causa della libertà. La storia di Wolf dimostra che non esistono limiti per l'amore e la lealtà tra gli animali e gli esseri umani, e che questo legame può essere un'arma potente nella lotta contro l'oppressione e la violenza. Wolf è diventato un eroe e un simbolo di coraggio e lealtà, e la sua storia continuerà a ispirare e a commuovere persone di tutto il mondo.
In generale, la storia di Wolf è un bellissimo esempio di come la connessione tra gli animali e gli esseri umani possa essere profonda e duratura. Nonostante il contesto difficile della guerra, Gino e Wolf hanno potuto sviluppare un rapporto basato sull'amore, la lealtà e la fiducia reciproca.