Storie commoventi

Bambi torna a casa: la tutela della natura

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Daniela

Il cervo Bambi, che l'anno scorso è stato sequestrato dalle guardie provinciali di Sondrio al suo papà adottivo, è finalmente tornato a casa nella Valmalenco. La vicenda ha sollevato molte polemiche, ma ha anche portato alla creazione di un'associazione volta alla tutela degli animali selvatici e all'ambiente. Stefano Nani, uno dei promotori dell'iniziativa, spiega che "da un errore commesso in totale buona fede è nato un progetto per fare crescere la cultura della tutela dell'ambiente".

L'ungulato era stato ospitato nell'azienda agricola La Pedruscia a Dazio su richiesta della Polizia provinciale di Sondrio guidata da Gianluca Cristini. "L'animale è stato assistito con grande cura da Fulvio Baraiolo - spiega Cristini - che ha pienamente collaborato con la Provincia che ora ha dato le autorizzazioni per accogliere l'animale in Valmalenco in una nuova oasi appositamente creata".

La storia di Bambi inizia due anni fa, quando Giovanni Del Zoppo lo trova solo e impaurito in una radura.

La storia di Bambi inizia due anni fa, quando Giovanni Del Zoppo lo trova solo e impaurito in una radura. Lo lascia lì, pensando che la mamma cerva sarebbe tornata presto a riprenderselo, ma invece il piccolo è stato abbandonato. "L'ho allora portato nella mia stalla salvandogli la vita. All'inizio l'ho nutrito con il latte delle caprette allevate da noi - racconta Del Zoppo -. Poi, crescendo, anche con le mele della Valtellina. È cresciuto bene. Lo hanno riconosciuto pure il veterinario e gli agenti della Polizia Provinciale quando sono venuti qui dicendomi che l'avrebbero portato via. Non lo trovo assolutamente giusto. Lui, che ho semplicemente chiamato Bambi, si è affezionato a noi e noi a lui. Soffrirebbe senza più vederci: fa parte della nostra famiglia".

A prova dell'affetto di Bambi, ci sono le immagini che lo ritraggono mentre "abbraccia" Giovanni, o prende i baci delle bambine. Ma secondo le guardie provinciali, l'animale poteva diventare pericoloso senza contare che la legge non permette deroghe. Tuttavia, grazie all'idea dell'associazione, la famiglia allargata può di nuovo stare insieme.

Bambi si è preso anche una breve vacanza, allontanandosi per cinque giorni, ma poi è tornato nella cava dove lavora Del Zoppo. "Gli manca solo la parola. Le mie piccole adorate nipotine Caterina e Carlotta come farebbero a vivere senza il loro 'fratellino' che tanto coccolano ogni giorno, venendo sempre ricambiate negli affetti?", racconta Del Zoppo.

La vicenda di Bambi ha attirato l'attenzione dei media nazionali e ha suscitato un grande interesse tra la popolazione. "Siamo stati sorpresi dalla reazione positiva della gente. Molte persone ci hanno contattato per chiedere informazioni sulla creazione dell'associazione e per offrire il loro sostegno", afferma Nani.

La creazione dell'associazione a sostegno degli animali selvatici e dell'ambiente è stata accolta con entusiasmo dalla comunità locale. "Siamo molto contenti che Bambi sia tornato a casa. La creazione dell'associazione è una grande opportunità per fare crescere la cultura della tutela dell'ambiente e degli animali selvatici nella nostra zona", commenta una residente della Valmalenco. La vicenda di Bambi ha dimostrato come la collaborazione tra le istituzioni, i privati e la comunità locale possa portare a soluzioni sostenibili e rispettose della natura. La creazione dell'associazione rappresenta un esempio positivo di come sia possibile promuovere una cultura della tutela dell'ambiente e degli animali selvatici a livello locale e nazionale. Speriamo che la vicenda di Bambi possa ispirare altre iniziative simili in tutta Italia e in tutto il mondo. La tutela della natura e della biodiversità è una responsabilità di tutti noi e dobbiamo impegnarci a proteggere il nostro pianeta per le generazioni future.