Un esemplare di aquila reale è stato salvato dal corpo forestale del Trentino in località Piazzina, ad Ala, piccolo Comune della provincia autonoma di Trento situato allo sbocco della Valle dei Ronchi in Vallagarina. Il rapace è stato trovato al suolo, senza forze, nei pressi di un elettrodotto, e il sospetto è che sia andato a sbattere contro i cavi finendo a terra.
Secondo i forestali, la morte per elettrocuzione è una delle minacce antropiche più gravi per i rapaci e in generale per gli uccelli di grandi dimensioni come cicogne e aironi. Poggiandosi o volando via, possono inavvertitamente toccare con ali o coda due cavi o un'altra superficie rimandando folgorati. Nel caso dell’aquila recuperata a Piazzina, fortunatamente, non si è trattato di folgorazione ma di “semplice” impatto con i cavi. Non riusciva più a volare, ma non era in pericolo di vita.
Il corpo forestale del Trentino ha recuperato il rapace e lo ha affidato alle cure del veterinario del Cras. Sino alla fine del 2022, il Cras era gestito dalla Lipu e, dall’inizio dell’anno nuovo, è passato sotto diretta gestione della Provincia. La speranza è che una volta curata la ferita all’ala, l’aquila reale possa essere reimmessa sul territorio. Tuttavia, l’episodio rinnova la preoccupazione sui pericoli che i cavi dell’alta tensione e i tralicci rappresentano per gli uccelli, in particolare per i rapaci.
In Sardegna, almeno cinque esemplari di aquile di Bonelli su trentatré rilasciate in natura dal 2018, sono morte folgorate a causa dei tralicci, facendo dell'elettrocuzione la prima causa di morte nella regione per questa specie. Negli Stati Uniti, si stima che siano fino a 11,6 milioni gli uccelli uccisi ogni anno solamente a causa dell'elettrocuzione. Tralicci e cavi dell'alta tensione uccidono quindi milioni di uccelli in tutto in mondo. Proprio per questo, esistono numerosi progetti per la messa in sicurezza e l'isolamento della rete elettrica nelle aree più sensibili o particolarmente frequentate da specie rare e minacciate.
Alla morte per elettrocuzione si aggiunge, come minaccia per la sopravvivenza dei rapaci, anche l’intossicazione da piombo. Aquile, falchi e avvoltoi mangiano spesso animali feriti o uccisi dai cacciatori, e in questo modo ingeriscono il piombo, finendo per esserne avvelenati e morire lentamente, tra atroci sofferenze. Non è un caso che ormai da anni una delle principali battaglie di associazioni e ornitologi sia quella di vietare l'utilizzo di munizioni di piombo, con la Rete "Stop Piombo sulle Alpi”, che se ne è fatta portavoce.
Lo studio di ERSAF – Direzione Parco Nazionale dello Stelvio, Provincia di Sondrio, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER) e Ispra ha dimostrato che soprattutto sulle Alpi e in Europa centro-meridionale la problematica è particolarmente grave. Il 44% dei 252 cadaveri di aquila reale e avvoltoi analizzati ha evidenziato valori cronici di piombo superiori al normale, e livelli da avvelenamento clinico nel 26% dei casi.
Gli uccelli di grandi dimensioni come rapaci e avvoltoi sono essenziali per mantenere l'equilibrio degli ecosistemi. Tuttavia, a causa dell'elettrocuzione e dell'avvelenamento da piombo, stanno subendo una forte diminuzione della popolazione in molte parti del mondo. Per questo motivo, le organizzazioni ambientaliste stanno lavorando per sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi che affrontano questi animali e cercare di proteggerli in ogni modo possibile.
In Italia, ad esempio, il progetto “Aquila reale e Natura” sta cercando di proteggere l'aquila reale, una specie in pericolo di estinzione, dall'elettrocuzione. Il progetto si concentra sulla messa in sicurezza delle linee elettriche nelle aree più critiche, adottando tecniche innovative per la prevenzione degli incidenti. Inoltre, il progetto ha creato una rete di contatti tra i professionisti del settore e le associazioni ambientaliste, al fine di monitorare la situazione degli uccelli e intervenire tempestivamente in caso di emergenza.
Anche in altri paesi europei, sono in corso progetti per la protezione dei rapaci e degli uccelli in generale. Ad esempio, in Spagna, il progetto “Salvando i rapaci e la biodiversità” mira a proteggere la biodiversità delle zone di transizione tra la Sierra de Guadarrama e la Castiglia-La Mancha. Il progetto, finanziato dall'Unione Europea, si concentra sulla prevenzione dell'elettrocuzione e dell'avvelenamento da piombo, sulla promozione di un turismo sostenibile e sulla sensibilizzazione dell'opinione pubblica.
La protezione degli uccelli è un problema globale e richiede la collaborazione di governi, organizzazioni ambientaliste, professionisti del settore e cittadini comuni. Solo attraverso la sensibilizzazione e la cooperazione possiamo proteggere questi animali magnifici e garantire la sopravvivenza delle specie più vulnerabili.