Notizie

Addio al Cavaliere: Il Lascito Animalista di Berlusconi

By
Daniela

Silvio Berlusconi, una figura di grande impatto sulla storia del nostro Paese per oltre mezzo secolo, ci ha lasciati il 12 giugno 2023 a Milano, presso il San Raffaele. Con la sua scomparsa, diciamo addio anche al suo celebre soprannome, "Cavaliere", che gli è stato attribuito per la sua onorificenza come "Cavaliere del lavoro" conferitagli dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone nel 1977. Tuttavia, è stato il giornalista Gianni Brera a coniare questo appellativo che lo ha accompagnato per sempre.

Ma oggi il termine "Cavaliere" non ha nulla a che fare con gli animali. Nel corso dei secoli, ha assunto un significato diverso nel linguaggio moderno, diventando un riconoscimento onorifico che la nostra Repubblica ha ereditato dalla Monarchia.

Il soprannome più famoso di Berlusconi è solo un punto di partenza per esplorare la sua storia dal punto di vista animalista. Inizia sicuramente con Dudù, il barboncino che è stato associato a lui attraverso giornali e televisione, tanto quanto l'altrettanto celebre promessa dei "milioni di posti di lavoro" durante la sua "discesa in campo" nel 1994. Tuttavia, nel corso degli anni, le vicende sentimentali e sessuali di Berlusconi hanno iniziato a influenzare il suo percorso politico, aprendo la strada a problemi giudiziari.

Il soprannome più famoso di Berlusconi è solo un punto di partenza per esplorare la sua storia dal punto di vista animalista.

Dudù è diventato un'icona, circondato da meme e leggende, come quella del pesce d'aprile che lo vedeva investito da un'auto blu della scorta del Presidente. Ma gran parte della narrazione su questo "primo cane" è stata costruita dallo stesso Berlusconi insieme alla sua allora fidanzata, Francesca Pascale, che è stata indicata come l'artefice principale della svolta animalista del Cavaliere.

Con il passare del tempo, Dudù ha avuto una compagna, la barboncina Dudina, e altri compagni canini, tra cui discendenti (come Peter, il figlio più noto) e nuove adozioni (come Gilda). Fino a pochi mesi fa, Berlusconi annunciava l'arrivo di Drago e Lupo, allargando così la sua famiglia di cani bianchi e ben curati.

In questa realtà di animali domestici, possiamo fare un passo indietro e osservare come il leader di Forza Italia abbia sfruttato anche il lato più tenero delle persone, indipendentemente dalla razza dei cani, durante la sua lunga carriera politica alla ricerca di voti e consensi.

Durante la recente campagna elettorale prima del governo Meloni, Silvio Berlusconi è riapparso sui social media, citando Antonio De Curtis per celebrare la Giornata internazionale del cane e invitando tutti a prendere un cane in casa, sottolineandone i benefici. Nel programma di Forza Italia, erano presenti anche misure per il sostegno all'adozione degli animali e inasprimenti delle pene per coloro che maltrattano e abbandonano gli animali.

Tuttavia, le promesse fatte da Berlusconi e dalla sua compagine politica in materia di benessere animale sono rimaste lettera morta. Come molti altri partiti politici, anche Forza Italia ha mancato l'opportunità di realizzare effettivamente le proprie promesse.

Silvio Berlusconi ha annunciato nel 2019 la creazione di un codice dei diritti degli animali, sottolineando che gli animali sono esseri senzienti che meritano protezione. Tuttavia, questa promessa non ha mai visto la luce e solo il 8 febbraio 2022, molto tempo dopo, la tutela degli animali è stata inserita nella nostra Costituzione, anche se senza l'inclusione esplicita del termine "esseri senzienti" a causa dell'opposizione del centrodestra.

Nel giorno della sua scomparsa, molti commenti si concentreranno sulla portata storica di Silvio Berlusconi, talvolta tralasciando gli aspetti animalisti della sua vita. È importante sottolineare che i diritti degli altri esseri viventi non possono essere sfruttati da coloro che cercano e ottengono il potere solo per non mantenere le promesse fatte.

Silvio Berlusconi non è stato diverso da molti altri politici in questo senso. Ha fatto promesse non mantenute nel campo dell'animalismo, dimostrando un'etica politica simile ad altri. Mentre alcuni potrebbero considerarlo in maniera diversa in altri ambiti, qui preferiamo rimanere concentrati sui fatti, specialmente in un giorno come questo in cui diciamo addio al Cavaliere, segnando un passaggio epocale per il nostro Paese, a prescindere dalle nostre opinioni personali.